Claudio Fasoli
Gammatrio Episod
Velut Luna CVLD 117

Quando il proemio dice piano, l'album dice bene. Ascolto di 59 minuti, separati tra 11 perle jazz. Lo conosciamo bene Claudio Fasoli, il suo tocco, il suo fiato. Il nuovo album Gammatrio Episod è, per meglio dire, la consacrazione del sassofonista ad un mondo che ha imparato ad amare dalla prima giovinezza, quando abbandonato l'umido Veneto si diresse verso i più fertili ambienti jazz emiliani e lombardi. Gli anni '70 sono per giunta il decennio applaudente per Fasoli, che nel quintetto Perigeo realizzò differenti album per l'RCA. Dotato di fiuto rodato e di fiato complesso, il sassofonista veneto prende a far parte della solitudine, che senza rimpianti porterà la sua musica in giro per mezzo mondo. Meravigliose note palpabili sono quelle create per Nostalgia, in cui il trombone di Rudy Migliardi e il granpiano di Paolo Birro rincorrono gli ardimentosi conteggi dell' autentico sassofono fasoliano. Prime ha ritmi accelerati e inneggia la violenza tra strumenti vogliosi di acclamare se stessi fino agli ultimi aneliti, fino alle ultime manate. Più lenta, quasi un saluto, coltivato in pause e sospiri profondi, quelli del nodo in gola, è Compline. Brani lesti quanto basta per apprenderne l'efficacia sono Afton e Orizzonti, che in un solo agile minuto, primeggiano le miriadi di interminabili giochi musicali. Ciò che è richiesto, però, in questi attimi di ascolto è un costante riflesso pronto, in grado di memorizzare abissi e girandole da capogiro.

Pubblicato su Musikbox, rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo

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