Articoli pubblicati di Elisa Mauro

Giovanni Cavagna
Un inverno poetico

Scheda articolo
Ricorsi poetici la fanno da padroni. Attraverso intrecciati profumati e pietre luccicanti Giovanni Cavagna ri-scrive su tessuti abbaglianti i versi sempiterni di Jacques Prévert. Al Maxxi di Roma l'11 Luglio si è presentata la nuova collezione autunno-inverno dello stilista-poeta.

Dettaglio articolo
Femminismo e femminilità, imputazioni e rivendicazioni. Tutto questo in uno stile unico, in grado di plasmare epoche trascorse nei neologismi della moda. Nella nuova collezione invernale Giovanni Cavagna ci mette l'amore per la poesia, la passione per le trasmigrazioni epocali, il rispetto per il senso pratico delle evoluzioni.
Quanto più di sbalorditivo e vagheggiato si fa attuale. La donna, voluta dal noto stilista nostrano, veste i profumi naturali dell'ambra, nelle fibre e nelle fogge, cachemire sedimentato tra le celle di un alveare e colori naturali dipinti a mano sui quadri-abiti. L'impersonificazione della natura si rende maggiormente visibile nei contrasti e nelle sfumature di materie prime figurativizzate fedelmente.
Silhouette lunghe dominano sulla passerella assieme alle "non-pellicce", ottenute anch'esse da fibre naturali, come a dare stimolazioni ai sensi nascosti e alle successive limitazioni. Tela e tricot, sodomizzati da lampi di seta e di paillettes. Gusci in alpaca per proteggere la sensualità del collo negli inverni gelidi, per mostrarsi più lussurioso che mai nei modelli di seta, viscosa, cachemire e mohair.
Questo dovrebbe bastare a far fantasticare le nostre lettrici, ma Giovanni Cavagna non si accontenta e, "mefistofelico", ricorre a straordinari dispositivi per incastrarci nei nostri desideri. E allora si dà il via alle pietre sfaccettate, quadrate, a baguette e tonde, alle placche con effetto "occhio di tigre", incastonate negli abiti e a collane e gioielli di vetro, intercalati da grandi boules di vetro soffiato. Suggeriremmo a questo punto la quiete, ma il moto non si ferma, è continuo, come la moda, come la sua moda, che gioisce dei desideri epicurei, quelli naturali e non necessari, quelli che se soddisfatti possono innescare il piacere più forte che possa esistere sia in natura sia in cultura.
Bando alle prescrizioni, all'inappagamento e alle consuetudini. Quando c'è poesia la moda si inchina, ma quando c'è Cavagna la moda e la poesia si fortificano armonicamente.

Pubblicato su Visum, quindicinale d'informazione culturale e d'arte

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