Articoli pubblicati di Elisa Mauro

Farhad Re Tony Ward Abed Mahfouz
Follie, eclissi e tentazioni

Scheda articolo
Tre grandi stilisti libanesi, Farad Re, Tony Ward e Abed Mafhouz, regnano sulle passerelle, allestite per Alta Roma. Grandi nomi affiancati da meravigliose creazioni, in grado di suggellare patti di devota simbiosi tra la donna e i nuovi tessuti invernali.

Dettaglio articolo
Basterebbe citarli per capire quanta dedizione ci sia stata nell'organizzazione meticolosa di Alta Roma per la moda couture dell'inverno 2007-2008. Farad Re è l'iniziatore tra i tre stilisti libanesi, quello a cui è concesso la seconda giornata di sfilate presso l'Auditorium. Lusso sfrenato per i suoi abiti, concezioni di altri tempi e fresche scenografie simboliche e teatrali, che credevamo di aver dimenticato. Farad Re allestisce una passerella-palco. Un letto a baldacchino domina centrale, su cui posa e si dispera una donna, legata per la sua brama incontenibile. Ad un tratto, come nei sogni, prendono avvio i modelli vagheggiati, quelli per cui la donna ha perso la libertà. Ed ecco una collezione di abiti ricchissimi di ricami e plisset, nei tailleur come nelle lunghe silhouttes da gran soire. Dal viola al rosa antico, dal vinaccio al marrone, per donare risalto all'avorio, impreziosito dai pizzi parigini. Le pellicce di visone, le giacche concentrate sulle spalle e cappotti in puro cashemire esaltano ancora di più uno stilista, verrebbe da dire, regale.
Tony Ward, d'altro canto, non smentisce la grandiosità nel campo dello stile libanese. Quarantadue modelli intontiscono la donna, che prende su di sé il sapore degli astri. I colori si adeguano alle forme, con una insana arrendevolezza ai tessuti di pizzo, seta, taffettà e velluto. Bagliori continui su lunghe mise pregiate. Senza ritegno alcuno, il grande couturier libanese mostra la parte più inaccessibile delle sue creazioni. Per questi la donna è mistero e trasparenza, luce ed ombra, in un'unica parola la donna è eclissi.
L'ultimo incantatore delle passerelle nostrane è Abed Mafhouz. L'esibizione della sua collezione invernale avviene di pari passo con il commiato di Alta Roma, il 12 Luglio. Trentaquattro creazioni, che tra strascichi di tessuti e drappeggi ornamentali, rievocano la grandiosità della moda couture. Tavolozza variegata per dare importanza ad ogni colore sulle lunghe silhouttes. Lamine lucenti e polsini di visone, veli-packiging che sembrano voler proteggere la preziosità dei tessuti sottostanti. Oro e bronzo, pois sovrapposti, maxi scollature per determinare l'audacia femminile e la sua rarità. Tra sentieri di pregiati tessuti, donne espresse nei termini della più efficace eleganza ed eroismo creativo si saluta la più grande manifestazione glamour della Capitale.

Pubblicato su Visum, quindicinale d'informazione culturale e d'arte

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