Articoli pubblicati di Elisa Mauro

The Beach Boys
1961-1973

Music Reviews Ltd, 2005

L'essenza della musica degli anni sessanta viene compressa come un gas nel cofanetto, contenente due dvd e un libro di ricordi condensati e di analisi sulle più belle hits dei cinque "ragazzi da spiaggia". Gli anni sessanta si ricordano, nel mondo, per l'apparizione di Jhon F. Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Sconfitto il repubblicano Nixon, per la prima volta gli U.S.A. scelgono un giovane e telegenico rappresentante cattolico.
Erano ancora in fasce i sixties, quando Bob Dylan faceva delle sue nenie reclame per una generazione intera ed i Beatles, dall'altra parte dell'Oceano, contagiavano le classifiche mondiali. Per giunta, era arrivata la bella stagione e i giovani della middle-class americana esigevano nuove manifestazioni, fatte di onde e musica. Nascono i Beach Boys con la freschezza e la leggerezza di un rock primitivo e sensazionale, ma, proprio per questo, efficace. Nessun addestramento, nessuna tipologia di avversione verso i sistemi, soltanto riff di chitarre unite a voci severamente antitetiche e armoniose. Dal doo-wop al rock'n roll fino alla surf-music, i Beach Boys, che comprendevano i tre fratelli Wilson, Brian, Carl e Dennis, e Mike Love e alla batteria Alan Jardine, glorificano uno stile musicale elettrico nell'ossatura, ma ballabile nelle venature di spiagge immense come quelle della California.
Nell'antologia del gruppo californiano, prevalgono scene inedite e visioni rimpiante, live e interviste radiofoniche alla band, che riuscì a mettere in costume da bagno il rock americano. Critici e musicisti di nota importanza spiegano, puntualmente, al termine di ogni brano, le peculiarità musicali e modali delle canzoni più celebri dei Beach Boys. Analisi dettagliate sulla dozzina di album pubblicata fra il 1961 e il 1973, compaiono all'interno del book, dove immagini pregiate mantengono fili di giunture con le più belle melodie che la surf-music felice degli anni in questione potesse offrire. Tutto questo insieme di pixel e tecnologia rimane legato alla tradizione, dura a morire, della formula musicale più efficace di tutti i tempi. La prima fase della storia dei Beach Boys ci viene mostrata dalla rivisitazione di brani come Surfin'Safari, primo grande successo del quintetto californiano. Surfin'U.S.A., presente nel secondo ed omonimo 33 giri, imprime nel mondo le specificità caratterizzanti il sound, semplice ed impeccabile del gruppo di Hawthorne. Ma è con I Get Around (All summer long del 1964) che il successo dei Beach Boys risulta indiscusso. Il secondo frangente storico della band risiede in uno stato più mesto e nostalgicamente autobiografico come dimostrano le lentezze, ormai influenzate dalle musiche britanniche, di Kiss me Baby e Help me, Rhonda. Le emozioni più forti risiedono nella visione del secondo supporto digitale, dove quattro trionfi, Do It Again, I get around, Wendy e la seducente Good Vibrations suonano note zampillanti e armonie vocali inarrivabili. Fantastica rivisitazione e leggendaria invocazione di una band che ha insegnato all'umanità la consistenza dell'apparente spontaneità musicale.

Pubblicato su Musikbox, rivista di cultura musicale e guida ragionata al collezionismo

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